Verso l’isola del tesoro

SINOSSI

Robert Louis Stevenson è alle prese con il peggioramento della sua malattia. La situazione economica è disastrosa, al limite del totale fallimento. La moglie Fanny cerca di assisterlo con le cure e di spronarlo al ricongiungimento col padre Thomas, con cui Robert non si parla da anni, il quale si offrirebbe di aiutarli economicamente se solo il figlio accettasse di riprendere gli studi di ingegneria e di continuare la tradizione familiare di costruttori di fari. La comparsa di una borsa dal contenuto misterioso darà il via allo sviluppo narrativo: la storia lascia spazio agli echi della memoria, quando il piccolo Robert già soffriva della malattia ai polmoni che lo vedeva costretto a letto e accudito dalla bambinaia, la signorina Cunningham, l’unica figura realmente presente nella sua vita. Il bambino non capisce che la rigidità delle sue cure sono per il suo bene, vorrebbe giocare e correre nei parchi come tutti gli altri e inventa quindi degli stratagemmi per evadere dalle grinfie della curatrice. È in questo momento che entra in gioco la figura immaginaria di Long John Silver, pirata intelligente e astuto che aiuterà Robert a navigare con la fantasia verso l’avventura alla ricerca dell’isola del tesoro, passando in rassegna tutti gli elementi giocosi del tema piratesco del libro: la mappa del tesoro, lo scrigno, la battaglia del fortino, l’ammutinamento… Le tre linee narrative rappresentano il processo creativo metaforico con cui Robert Louis Stevenson inventa e scrive L’isola del tesoro. Il libro sarà poi la risoluzione di tutti i problemi: porterà Robert alla fama e alla ricchezza, risolvendo la sua economia e quella della moglie Fanny; farà da ponte di ricongiungimento tra padre e figlio in quanto lo stesso Thomas inizierà finalmente a credere nelle sue potenzialità artistiche; farà sì che il piccolo Robert dei ricordi perdoni la figura della bambinaia che aveva sempre e solo voluto il suo bene.